La seria A freddo
Ora che è terminato anche questo campionato di calcio a undici (il dodicesimo, il pubblico, è rimasto ancora fuori dallo stadio, facendo venire meno la passione di tanti), riflettiamo su una peculiarità che rende questo sport, almeno in Italia, una bizzarra anomalia.
In un’epoca in cui un po’ tutti i settori di mercato sono caratterizzati dalla prassi della disintermediazione economico/finanziaria, la Serie A resta un mondo a parte.
Su un fatturato globale stimato intorno ai 3.800.000.000€ (inferiore ai debiti, che ammontano a circa 4.500.000.000€… diciamo che il calcio è specchio del Paese, anche in questo…), assistiamo infatti a una pervicace incidenza del costo di sole commissioni per acquisto di calciatori (la materia prima) pari a 138.015.594€ (3,63%).
Se, però, rapportiamo questo costo al monte ingaggi totale della serie A (1.159.120.000€), esso arriva a impattare quasi per il 12%.
Il caso Raiola Donnarumma, per citare solo un episodio recente quanto clamoroso (per rapporto tra età/esperienza/rappresentatività, il più consistente), ne è testimonianza.
Di contro, il caso De Bruyne mostra la possibile alternativa.
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Due sono gli approcci di analisi: assoluto/quantitativo e relativo/qualitativo.
ASSOLUTO/QUANTITATIVO
Partendo dalla spesa sostenuta da ogni singola squadra per la voce specifica (commissioni per agenti o procuratori o rappresentanti) e incrociandola con i punti sportivamente conquistati sul campo, ci siamo divertiti a immaginare una classifica finale premiante la virtuosità dei dirigenti, capaci di far rendere a meglio le risorse a disposizione.
Precisiamo, a onor del vero, che il contesto esterno sta generando effetti anche sulle scelte delle singole società, se è vero che questa voce di spesa è apparsa in calo dal 2019 al 2020 (-26,5%, da 187.851.488€ a 138.015.594€).
1) Questa è la classifica finale del campionato di serie A (vince l’Inter con 91 punti; ultimo il Parma con 20 punti).
2) Qui, riportiamo invece la spesa sostenuta dalle squadre di serie A per la voce procuratori (per lo Spezia, 876.132€; per la Juventus, 20.800.138€)
3) Ed ecco la classifica finale per impatto del costo per commissioni dei procuratori sui punti conquistati.
In definitiva, ogni punto conquistato dallo Spezia (neopromosso e salvo al suo primo anno di serie A) è costato 22.464€ in commissioni: ogni punto conquistato dalla Roma (che, nel frattempo, ha cambiato sì proprietà ma soprattutto allenatore, scegliendone uno che si affida in toto per il mercato proprio al suo agente, Jorge Mendes, il quale ha generato ricavi nel 2020 per commissioni pari a 85.400.000€, gestendo contratti per un valore di 820.000.000€, risultando secondo al mondo dopo Jonathan Barnett) è costato 310.353€.
Il caso vuole che Spezia e Roma – ai vertici opposti di questa classifica – siano entrambe società di proprietà USA (Platek e Friedkin). Vediamo se, sulla base dell’approccio che in quel Paese hanno verso lo sport professionistico, confermeranno il trend o decideranno di modificarlo, in un senso o nell’altro (lo Spezia investendo di più in agenti/procuratori/rappresentanti, la Roma ottimizzando l’investimento).
A proposito di USA, un’altra squadra (il Parma) è stata recentemente acquistata da una famiglia proveniente da quel Paese (Krause) e a essa possiamo sicuramente assegnare la maglia nera, essendo stata retrocessa, da ultima in classifica, con una spesa destinata a commissioni per acquisto di calciatori pari a 242.690€ per punto (solo Fiorentina, altra società guidata da un uomo di affari statunitense, Juventus e Roma, hanno performato peggio).
In generale, tra le evidenze che chiunque può trarre, notiamo con piacere come siano le squadre di proprietà e gestione italiana quelle più capaci di far fruttare l’investimento in agenti/procuratori/rappresentanti.
4) Questa, poi, è la classifica che sancisce la virtuosità dello Spezia, primo anche per il costo di ogni singolo punto conquistato, in rapporto alla voce monte ingaggio lordo (in questo caso, la Juventus toglie la maglia nera alla Roma ma è il Parma, tutto sommato, quello che ne esce peggio).
RELATIVO/QUALITATIVO
Come spesso accade, i numeri in sé dicono tanto ma non tutto.
Se la Juventus spende 20.800.138€ in commissioni, è anche vero che gestisce un calciatore come Ronaldo, che impatta drasticamente, con il proprio ingaggio, sul costo di gestione.
Ci è parso interessante, allora, misurare – non a caso, passiamo da valori a percentuali – attitudine, capacità e resa dirigenziale di organizzare una rosa di calciatori senza dare eccessivo peso al ruolo di agenti, procuratori o rappresentanti (assecondando l’obiettivo di generare disintermediazione anche all’interno del mondo del calcio).
Seguiteci fino in fondo perché il bello del calcio è che vince sempre il campo.
5) Questa classifica riporta l’incidenza del peso dei costi dei procuratori sul monte ingaggio lordo.
6) Chiudiamo, ringraziandovi per la pazienza e l’attenzione.
Cosa scopriamo, alla fine di questo nostro percorso?
Semplice, che quello che esprime il campo, quegli oltre 8.000 mq di erba e strisce bianche, è inappellabile.
La prima e l’ultima squadra nella nostra speciale classifica di capacità dirigenziale di ottimizzare o vanificare il costo dei procuratori, sono le stesse che troviamo nella classifica dei risultati.
L’Inter primeggia con 0,000752678 nel rapporto tra Incidenza costi procuratori su monte ingaggio lordo e punti in classifica, il Parma chiude con uno 0,006959877.
È un caso?