Cinema sexy

L’altro giorno, andando a prendere l’ultimo gelato del 2021, a un certo punto, Antonio mi chiede, papà, che significa sexy?
Che gusto prendi?
I soliti, quelli che mi piacciono e stanno bene insieme… ma ti ho fatto una domanda.
Guarda là, che volteggi fanno gli uccelli.
Bello, li incrocio in cielo tutti i giorni da qualche settimana ma… papà?
Sì, dimmi.
Che significa sexy?
La moto, Anto’, vedi che bella linea questa moto.
No, basta adesso, voglio sapere che significa sexy.

Ti ho risposto, non te ne sei accorto?

Ieri, invece, siamo andati a vedere Encanto e lui mi ha detto, papà, è sexy questa musica ed è sexy anche Mirabel, più della sorella e della cugina.
Certo, Anto’, sexy è essenzialmente questione di proporzioni. È come ti arriva un’emozione, è come ti coglie in quel preciso istante, è una parte che ti fa sentire tutto. È uno, è tre, è cinque, è sette…

Sexy, proporzioni, numeri e cinema.
Vediamo se ancora riusciamo a tenere insieme questi concetti.

È stata la settimana di Spider-Man: No Way Home, era pesante il rischio che anche al box office si riflettesse l’effetto unicorno (Amazon, non lo cito per caso), tipico del mercato digitale. Il grande picco e la desertificazione attorno.
Come sempre, evito di dare giudizi e mi limito a condividere uno sguardo personale, preferendo che parlino le cifre (assumendo come fonte i dati di box office che rende pubblici il Cinetel, per i primi 10 titoli di ogni singola giornata e come orizzonte temporale mercoledì 15 – domenica 19 dicembre 2021), che ognuno potrà leggere secondo la propria sensibilità.

Partiamo dall’andamento dell’incidenza complessiva dei primi tre titoli sugli incassi totali.


Proseguiamo con un dettaglio sull’impatto relativo dei singoli tre titoli.



Qualcosa di interessante già inizia a intravedersi.
Andiamo avanti.
Vediamo, adesso, l’andamento degli incassi del primo e del secondo titolo, le uniche nuove uscite sempre presenti in sala nei giorni considerati.
Partiamo da Spider-Man: No Way Home.



Proseguiamo con House of Gucci.



Non lo trovate interessante?
Io, sì.
Bene, andiamo avanti, altro grafico. L’andamento al box office dei titoli da 2 a 10.



Hanno incassato tanto o hanno incassato poco, quante volte l’abbiamo sentito dire?
Poco o tanto sono, appunto, concetti relativi.
Mettendo da parte elementi legati alla forza del brand (film+distribuzione+esercizio+investimento pubblicitario) e attenendoci a quello che una volta si chiamava word of mouth, rischiando di sbagliare (che è sempre meglio che stare fermi a osservare), facciamo un esercizio ardito, rapportando in scala logaritmica due trend oggettivi: incassi e ricerche online (ci fermiamo al 18 dicembre, per cogliere l’ultimo aggiornamento di Google).
Questo emerge per Spider-Man: No Way Home:


Questo, invece, emerge per House of Gucci:



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Arrivati fin qui, se foste come Antonio, chiedereste… e quindi?
O, se foste addetti ai lavori, so what?
Non lo so o, meglio, potrei dire tante cose ma è più bello che ognuno si faccia la propria idea.
Mi limito solo a segnalare, vivendo anche l’esperienza – sebbene non diretta ma molto prossima – di gestione di un esercizio di mercato culturale (una libreria), l’esigenza di creare un pubblico per restare indipendenti dalle logiche o strategie del mainstream che, ormai, lo sperimentiamo quotidianamente, sono affini a quelle dell’unicorno, lavorando di costante ricerca per sottrarsi al destino di commodity (non restando in balia del distributore di turno) e consolidare la propria identità, sapendola comunque comunicare e condividere. Dal lunedì alla domenica.

È l’unico modo per continuare a rendere sexy la visione di un film in sala.