C di Circolare, R di Reciprocità, M di Memorie. Additivi per la gestione di una relazione.

Ieri sera, il Napoli giocava a Granada.
Ieri pomeriggio, Granada giocava con Roma e i nostri ricordi.
Ieri mattina, scrivo a Daniela, Agostino, Lorenzo e Virgilio, proponendo di dedicare il prossimo numero di E18, la newsletter dei ricordi di Estrogeni, a una donna – e non potrebbe essere altrimenti, per come ci chiamiamo – di Granada ma innamorata di Napoli (dove per la prima volta il padre le lasciò la mano per farla andare da sola a comprare un gelato, anni e anni fa), incontrata per caso quasi quindici anni fa e capace, con la sua visione, il suo carattere, la sua fiducia, di sfidare e tirare fuori potenzialità e responsabilità ancora inespresse.

Ieri, sempre ieri, arriva sul blog di Read Red Road, a commento di un post dedicato all’ultimo gruppo di lettura, questo messaggio.

“Come per caso, ma non è assolutamente un caso, arrivo alla pagina della programmazione di lettura di Read Red Road prevista per il 17 di febbraio. Mi assalgono di colpo una miriade di sensazioni, ricordi vecchi e recenti… ricordo ancora il mio stato d’animo quando finì la lettura della Plaza del Diamante. Tanto mi era piaciuto questo libro che rimase da allora nel mio cuore e nella mia lista dei libri più amati, assieme alla Montagna Magica, tenera è la notte, La Certosa di Parma e altri grandi e meno grandi della letteratura.
Durante il periodo che vissi a Barcellona, di solito, sabato pomeriggio girovagavo nel quartiere di Grazia e i miei passi finivano quasi per magia in quella Piazza del Diamante. Lì seduta osservavo i bambini giocare al pallone e recuperavo il sapore di quelle pagine sulla guerra civile del mio paese.
Rivedere questo titolo come proposta per il gruppo di lettura mi riconcilia col mondo, mi rincuora e mi restituisce la fiducia nell’essere umano… forse non tutto è perso.
Celebro il giorno in cui Daniela aprì la libreria ma soprattutto celebro le sue iniziative in pro della lettura come veicolo per formare l’essere umano, per modellare il suo animo e per disegnare e contribuire alla sua formazione intellettuale.
Un amico, carissimo amico, scrittore di successo, diceva: Noi siamo quello che viviamo, quello che sogniamo e quello che leggiamo.
Ringrazio mio padre e mia madre per avermi cresciuta nella lettura e nel rispetto dei libri. Il mio tesoro non sono né i gioielli né gli oggetti di valore ma i libri che da piccola mi accompagnano, si trasferiscono di casa in casa, mi seguono di città in città, come un cane fedele e sono testimoni del mio percorso di vita.
Grazie Daniela e buona lettura della Plaza del Diamante”.

Al di là del tempismo – stavo per scrivere circolarità, non a caso -, il messaggio di Corina (certo che sì, è lei l’autrice del commento) testimonia, più di ogni nostra parola, il nostro modo di intendere la relazione con il cliente. E dice anche perché ne abbiamo sempre desiderato pochi e conservati nel tempo, tra un andare e tornare costante, ancora meno.  Perché diamo tutto di noi, dentro e fuori a un semplice rapporto dare/avere, lavoro/consegna, fatturazione/pagamento. E dare tutto di noi, richiede dedizione da una parte e comprensione dall’altra. E viceversa.

Ecco il motivo per cui quella R di CRM non sta per relazione ma per qualcosa che qualifica la relazione, qualcosa di più intenso e profondo. La Reciprocità.