Quelle strane creature

Scriveresti qualcosa per la newsletter estiva?, chiede prudente lui.

Sì, volentieri, risponde convinta lei.

E di cosa vorresti parlare? 

Libri?

Già…
(anche l’ironia si scioglie, al caldo di questi giorni)

Tipo… consigli di lettura per l’estate?

Sì, però…

Però, non i soliti. Ma è anche inutile che lo dica o lo pensi. 

Esatto, non i soliti e, perciò, non consiglierò Tre della Perrin, L’inverno dei leoni, Due vite vincitore Premio Strega, Vecchie conoscenze di Manzini. 

Manzini?

Sì, Antonio Manzini.

Non so chi sia. È grave?

No, no, lascia stare, comunque volevi dire questo, giusto?

Sì. Niente commissari, investigatori, bastardi e niente di nessun libro pensato in ciclostile.

Infatti, lo immaginavo.

Quindi?

Ecco la lista. Personalizzata.

Addirittura?!? 

Sì, ho pensato a un modello fatto di libri con i tratti che vi caratterizzano.

Stai dicendo un libro per ogni caratteristica degli Estrogeni?

Esatto, vuoi sentire?

Certo, vai.

Un perfetto gentiluomo

Natasha Solomons, Neri Pozza, per l’educazione e la tenacia, senza quelle non sareste arrivati qui.

Copertina libro Un perfetto gentiluomo, Natasha Solomons, Neri Pozza

Niente caffè per Spinoza

Alice Cappagli, Einaudi, perché due sono le cose che ci mettete sempre, il pensiero e un buon caffè per chi passa a trovarvi.

Copertina libro Niente caffè per Spinoza, Alice Cappagli, Einaudi

Al contrario

Giuseppina Torregrossa, Feltrinelli, perché quel muoversi al contrario dei soliti schemi e percorsi vi consente di essere sempre un passo avanti.

Copertina libro Al contrario, Giuseppina Torregrossa, Feltrinelli

La piazza del diamante

Marcela Rodoreda, La nuova frontiera, perché, come ripeti spesso, senza la conoscenza della storia non si va da nessuna parte.

Copertina libro La piazza del diamante, Marcela Rodoreda, La nuova frontiera

Il libro dell’estate

Tove Jansson, Iperborea, per la cura che dedicate ai dettagli, alle piccole cose che sembrano inutili e che invece fanno la differenza.

Copertina libro Il libro dell’estate, Tove Jansson, Iperborea

Hai finito?

No, no, l’ultimo quello che vi rappresenta, il primo testo a cui ho pensato, quello che in tanti vi dicono, o pensano di voi e che qualcuno dovrà pur trovare il coraggio di dirvi.

Cioè?

Che siete Strane creature, Tracy Chevalier, Neri Pozza, Alfr.

Quello che capita spesso: chi vi conosce all’inizio vi trova strani. Cioè diversi. Non codificabili. Fuori dagli schemi. Qualcuno si incuriosisce, qualcuno se ne va. Eppure chi resta, superato lo stupore, continua a frequentarvi a lungo.

È così?

Sì.

E sai perché?

Perché siete strani, ma pure affascinanti e imprevedibili.

Proprio come il tempo che stiamo vivendo. Grazie, Girf, alla prossima.

Estate?

No, newsletter.