Un lungo viaggio al femminile

“Devi (il vuoi non è previsto, il vorresti sconosciuto) scrivere un post per la newsletter di Estrogeni. Sono 18 anni.”

“E su cosa vorresti il post?” Chiede lei.

“Donne lavoro tempo libero famiglie pandemia”, risponde lui.

Bah, pensa lei, che cosa c’entrino donne lavoro tempo libero con i 18 anni non lo sa. Però conosce bene cosa ha imparato in questi diciotto anni di vita condivisa.
Ha imparato a guardarsi indietro, ogni tanto, per ricordare quando andavano in giro bussando porta a porta. E le porte gliele sbattevano.

Ha appreso che i passi vanno fatti piccoli, mantenendo i sogni grandi e gli occhi aperti.

Ha imparato che l’abito non fa il monaco ma una faccia pulita sì.
Ha imparato che la flessibilità e la disponibilità sono la chiave del successo.
Come la cura dei dettagli e la previsione degli imprevisti. Sempre.
Ha imparato che a volte è preferibile, e più onesto, dire no che mangiarsi le mani per aver detto un sì.
Ha imparato che tutto si può imparare.
Ma che per ogni progetto devi studiare.
Ha imparato che ogni volta è una sfida e un’opportunità. A te coglierla e ampliarla. 
Ha imparato che il “non si può fare” è solo un modo – miope – di guardare le cose Ha scoperto che diciott’anni sono tanti ma non ancora abbastanza.
Ha sperimentato che il buongiorno e il buonasera fanno la differenza. Come dire: non so, ma studierò.
Ha imparato che i viaggi si intraprendono da soli, ma certe strade si percorrono solo insieme.
Ha imparato che se parti da carta e penna hai vinto.

Che la memoria aiuta e la scrittura non è mai un dettaglio.
Ha imparato che bisogna essere ambiziosi ma rispettosi.
Che bisogna osservare. E qualche volta sapersi ritirare.
Ha imparato che nulla è per sempre. Che i clienti si cercano. E le domande si creano.
Che i giovani prima o poi andranno.
Ha imparato che si fanno per bene solo le cose che fai per passione.

Hai imparato che tocca saper separare i piani (personali e professionali) ma che non è facile.

Ha tatuato sulla pelle che nessuno conoscerà mai la fatica, il tempo dedicato, le ferie saltate, i sacrifici, le preoccupazioni, i dispiaceri. Che nessuno saprà cosa davvero c’è dietro un lavoro autonomo. Un tempo che è privato e condiviso insieme. Una responsabilità mai garantita. Una pazienza infinita. Un ascolto costante. Ha imparato che la fedeltà è per un pezzo di strada.
Che le porte devono restare aperte e i muri trasparenti.
Che l’informalità ha un codice serratissimo. Che il cliente va ascoltato ma non sempre assecondato.

Ecco dopo diciott’anni può solo confermare che tutto questo è donna. Come gli estrogeni che a quel gruppo danno il nome.  Come la creatività che si alimenta di tentativi, incontri e relazioni. Di contatti e strade. Di sogni.
Ha imparato che il ritorno arriva lento, ma ricco di gratitudine. Che il tuo biglietto da visita sarà solo il passaparola dei clienti. E la tua passione.

Ha imparato che non si finisce mai di imparare, eppure si diventa più solidi, disincantati, innamorati ma strutturati.
Ha imparato che si può coniugare lavoro, tempo libero e famiglia e ha un prezzo altissimo.

Ha imparato che gli Estrogeni – seppure provi a tenerli lontani – restano. Dentro.