Un trasloco è per sempre. Dal clima in ufficio al CasaClima Awards.

Qualche giorno fa passava in ufficio il nostro amico architetto Federico Lestini. Tra la soddisfazione espressa per il nuovo sito progettato per lui e pubblicato da un paio di settimane,  nel quale valorizziamo il premio che ha ricevuto al CasaClima Awards 2019 con il miglior progetto NZEB (Nearly Zero Energy Building) tra oltre 1500 selezionati e la contentezza di aver ricevuto già richieste di fonte SEO in ambito bio-architettura, proprio dalla form di contatto del sito,  guardavamo insieme nel suo hard disk le foto “ricordo” della ristrutturazione del nostro ufficio, progettato e seguito in ogni fase proprio da Federico e dal suo staff.

Sfogliando le immagini del “pre”, tra calcinacci e pavimenti divelti, e le immagini del “post” tra cari amici, partner e famiglie a festeggiare l’inaugurazione, mi è venuto in mente un vecchio articolo scritto in quell’occasione dalla nostra partner Daniela.

Dolcezza, lungimiranza e bellissime parole, che lette soprattutto oggi conservano intatte il loro significato. Le riproponiamo, per chi le avesse perse allora, per chi volesse capire ora il perché siamo Estrogeni di nome e di fatto.

Sette giorni fa, ci trasferivamo nel nuovo ufficio. Iniziava il trasloco, con tutto il movimento e l’energia che si porta dietro. Oggi, venerdì, siamo qui. In questa nuova sede che asseconda le scaramanzie di tutti, il 2 caro ad Agostino, il passaggio ad aprile caro ad Alfredo,  il 4 caro a me e Lucia, che si trasferiva a via Vasi pochi giorni prima della nascita di Ginevra e si è trasferita nel nuovo ufficio pochi giorni prima del trasloco nella sua nuova casa. Da lunedì 4, dunque, siamo qui. In questo ufficio fotografato, raccontato, postato, svelato. Passo dopo passo: dalla planimetria del compromesso alla fotografia di oggi. Una casa (o un ufficio), dicono a Napoli, non andrebbe mai finita (casa preparata, morte apparecchiata). E noi che non è vero ma ci credo siamo ancora senza tende, cucina, divano…

Nel frattempo, ci abituiamo in fretta al sapore delle cose belle. Apprezziamo il silenzio di stanze ampie. La larghezza ritrovata delle scrivanie. La bellezza della vista sul verde. Gli spazi comuni. Il sole che inonda le scrivanie. I riflessi che il tanto vetro lascia passare. Annusiamo l’aria che sa ancora di pittura, conviviamo con i tecnici, gli operai e chi ancora mette a punto i dettagli.

Ci sentiamo a casa. Prendiamo dimestichezza con i nuovi telefoni. Impariamo i numeri. Facciamo i muscoli con la porta d’ingresso. Misuriamo gli ambienti. Ci incontriamo nella stanza di Alfredo. Lavoriamo meglio.

Oggi abbiamo una nuova sede.
Oggi abbiamo la nostra sede.
Oggi lavoriamo in una sede che, con una punta di orgoglio, è bella come nessuna di quelle in cui abbiamo lavorato.
Oggi, quando andiamo da un cliente, non ci sentiamo invidiosi degli spazi.
Oggi, e domani, e domani ancora, attendiamo di farvela vedere.

Oggi, ne siamo certi, abbiamo una sede che ci rispecchia. Una sede che parla di noi. Della nostra trasparenza e onestà intellettuale (è bello sentirsela riconoscere, come ieri da un cliente e amico di vecchia data). Della purezza del pensiero con tocchi di profondi vivacità. Del nostro stile essenziale, pulito, lineare.

E mentre tra una scatola e l’altra, una settimana fa, mangiavamo panini in una sede oramai vuota – un trasloco è anche questo, un lento prolungare la permanenza in un posto in cui sei stato bene – ragionavamo già sulla nuova sede. Sul posto in cui andremo, più o meno tra 5 anni. Ma questo, è un altro post.

Daniela Girfatti,
partner Estrogeni e Own Air
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